La pandemia, ancora una volta punisce la cultura. La mostra "Le signore dell'Arte. Storie di donne tra '500 e '600", in programma dal 2 marzo al 23 luglio, a Palazzo Reale, a Milano, non potrà essere visitata dal vivo, a causa della chiusura del museo, in seguito al passaggio in zona arancione, della Regione Lombardia.
Non tutto è perduto, però. La mostra può essere visitata virtualmente attraverso la piattaforma Zoom. Basta acquistare un ticket on line, alla modica cifra di 10 euro e il divulgatore ed esperto d'arte Sergio Gaddi, guiderà l'utente tra i dipinti. Al termine della visita è prevista una sezione Q&A durante la quale i partecipanti potranno porre domande e soddisfare le loro curiosità.
La mostra ospita oltre 130 opere, di 34 artiste vissute tra il ‘500 e il ‘600, tra le quali Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana e Sofonisba Anguissola.
Tra le opere di quest'ultima pittrice, cremonese d'origine, c'è anche la pala della Madonna dell'Itria, realizzata dalla pittrice tra il 1576 e il 1578, nel periodo in cui l'artista, tra il 1571 e il 1579, visse a Paternò, dopo aver sposato Fabrizio Moncada. L'estate scorsa la pala ha lasciato la città, su concessione della Parrocchia di Santa Maria dell'Alto, per essere restaurata.
Per presentare il quadro restaurato, don Salvatore Patanè, parroco di Santa Maria dell'Alto, insieme alla commissione cultura della Parrocchia dell'ex Monastero della SS.Annunziata, dove il quadro è stato ospitato fino al suo trasferimento per il restauro, ha voluto organizzare una conferenza stampa per raccontare dell'evento.
Nella nota stampa diffusa dalla Parrocchia, si legge: «Grazie all'opera divulgatrice del Dott. Nicotra, di diversi altri studiosi e della stampa, l'opera ha acquisito nel tempo sempre più visibilità in ambito nazionale ed internazionale, contemporaneamente ad un sempre maggiore interesse della critica internazionale per la figura di Sofonisba Anguissola, che a prescindere dalle notevolissime doti artistiche, celebrate anche dai suoi contemporanei, ebbe una vita per certi versi avventurosa che la vide protagonista prima in terra natia e poi in Spagna alla corte regia e quindi, per due volte, in Sicilia, dove le sue spoglie riposano. L'interesse per il periodo siciliano di Sofonisba ha avuto un suo culmine nel 2019, con due importanti eventi: la conferenza su Sofonisba Anguissola, Pittora di natura et miraculosa, svoltasi il 21 marzo nella Chiesa della SS. Annunziata, a cura della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania, con la partecipazione dell’Arcidiocesi di Catania e dell’Archeoclub d’Italia sezione Ibla Major di Paternò; la Giornata di Studi del 13 aprile del 2019, organizzata dall'Università di Catania in collaborazione con la Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, dove diversi studiosi hanno presentato nuovi studi ed approfondimenti sull'opera della pittrice.
In occasione della giornata di studi, un gruppo di studiosi, tra cui il Prof. Mario Marubbi (conservatore del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona), la Prof.ssa Gioia Mori (docente di storia dell'arte e curatrice di importanti mostre) e il Prof. Domenico Cretti, hanno visitato la chiesa dell'ex Monastero della SS. Annunziata per visionare la Madonna dell'Itria e verificarne lo stato di conservazione. Nel sopralluogo si è evidenziata l'opportunità di sottoporre l'opera ad un attento lavoro di restauro, in considerazione delle condizioni non ottimali di conservazione.
Negli stessi giorni, in seguito ad un altro sopralluogo presso la Chiesa matrice di S. Maria dell'Alto è stata attenzionata un'altra opera pittorica, la tela della Madonna della Raccomandata (anche nota come Madonna
del Riparo o del Popolo), le cui vicende storiche erano già state in parte ricostruite dal prof. Francesco Giordano e che già in occasione del conferenza del marzo 2019 era stata avvicinata all'opera di Sofonisba
Anguissola dalla Dott.ssa Roberta Carchiolo della Sovrintendenza di Catania. In occasione del sopralluogo il Prof. Marubbi, il Dott. Nicotra e il Prof. Cretti, hanno quindi deciso di attribuire formalmente il dipinto a
Sofonisba Anguissola, individuando anche tra i notabili raffigurati sotto al manto della Vergine l'autoritratto di Sofonisba e la raffigurazione del marito Fabrizio e della cognata Aloisia de Luna. Grazie all'attenta opera di intermediazione del Dott. Nicotra, del Prof. Marubbi e della Prof.ssa Mori, il
Comune di Cremona si è quindi proposto per sostenere i costi per il restauro sia della Madonna dell'Itria che della Madonna della Raccomandata, con un ulteriore contributo della Galleria di Palazzo Reale di Milano, il tutto nell'ambito di un processo di valorizzazione dei due dipinti, che culminerà in alcune mostre evento che li vedranno protagonisti fino alla metà del 2022.
I lavori di restauro sono stati effettuati dal restauratore Prof. Domenico Cretti, con la direzione dell'Arch. Antonio Caruso, la supervisione del Prof. Mario Marubbi e la sorveglianza delle funzionarie della Soprintendenza di Catania Dott.sse Roberta Carchiolo e Carmela Di Blasi. Le operazioni di restauro sono state coordinate attraverso una serie di incontri periodici in video conferenza che hanno permesso ad ognuno degli attori interessati di poter esercitare in maniera ottimale le proprie funzioni, senza le limitazioni causate dalla distanza e dall'epidemia COVID.
La prima opera ad essere interessata dai lavori di restauro è stata la Madonna dell'Itria, che è stata subito sottoposta ad una serie di indagini propedeutiche, coordinate dal Prof. Mario Lazzari, che hanno permesso di
conoscere meglio la materia e le tecniche con cui l'opera è stata realizzata e di individuare le problematiche di conservazione e l'esistenza di alcune parti non originali, ma risalenti ad alcuni restauri a cui il dipinto è stato sottoposto nel corso dei secoli. In particolare, in seguito alle indagini preliminari e ai lavori di pulitura, con la rimozione delle integrazioni effettuate nel corso dei precedenti restauri, si sono rintracciati tutta una
serie di danni alla pellicola pittorica e alla struttura della tavola che si ritiene siano con molta probabilità ascrivibili al crollo del tetto della Chiesa di S. Francesco avvenuto per il sisma del 1693 quando l'opera era lì conservata. In seguito agli importanti danni occorsi, la tavola fu restaurata nei primi anni del XVIII secolo, quando non solo furono ricostruite le porzioni della pellicola pittorica andata distrutta, ma la tavola fu anche
ridimensionata, togliendo alcune porzioni delle parti laterali, probabilmente perché tarlate o eccessivamente danneggiate.
Tra il XVIII e il XX secolo la tavola è stata sottoposta ad altri lavori di restauro, di cui si sono individuate le tracce e fra questi, è stato particolarmente significativo quello avvenuto nei primi anni '60 del Novecento, in occasione del contemporaneo restauro della chiesa dell'ex Monastero della SS. Annunziata, quando furono totalmente sostituiti i traversi posteriori, lasciando fortunatamente pressoché inalterata la pellicola pittorica, se non per piccole e limitate integrazioni.
Gli attuali lavori di restauro sono iniziati il 10 agosto 2020 e si sono conclusi il 9 febbraio 2021 e hanno comportato lo smontaggio completo della struttura di supporto, in maniera da distaccare le tre tavole che
costituiscono l'opera per eliminare l'eccesso di stucco che nel tempo era stato inserito nelle connessioni, deformando anche le immagini. In seguito l'opera è stata riassemblata, sostituendo le traverse lignee poste nel restauro degli Anni '60, con nuove traverse metalliche dotate di supporti a molla in grado di assecondare meglio i movimenti naturali del legno senza introdurre fratture nella pellicola pittorica. Una volta riassemblata la tavola si è proceduto alle operazioni di pulitura, eliminando le vernici non originali che a causa dell'ossidazione non rendevano pienamente percepibili le tonalità originarie dei colori e i dettagli pittorici. Si sono eliminate, quindi, anche tutte le ridipinture e le stuccature risalenti ai restauri precedenti in quanto sono risultate strabordanti sulla pellicola pittorica originaria. Infine si è proceduto alla risarcitura delle lacune con ritocchi effettuati con una tecnica mimetica e reversibile. Una volta terminati i lavori di restauro l'opera è oggi finalmente percepibile nei suoi colori originari, restituendo al contempo una serie di dettagli straordinari che testimoniano la perizia tecnica che Sofonisba Anguissola ha posto nella sua realizzazione.
Nel mese di marzo inizieranno inoltre i lavori di restauro della tela raffigurante la Madonna della Raccomandata. Così come già avvenuto per la Madonna dell'Itria, i lavori si svolgeranno nel Museo Ala Ponzone di Cremona e il museo organizzerà delle visite guidate specifiche per chiunque fosse interessato.
La tavola della Madonna dell'Itria ritornerà finalmente in Sicilia nel giugno del 2022 e sarà collocata nella nuova cappella che questa parrocchia ha in programma di realizzare una volta ottenuti i fondi necessari attraverso una raccolta pubblica tramite un crowdfunding in corso di organizzazione.