Cosa hai provato nel vedere il tuo libro pubblicato?
A essere sincero non saprei dirti perchè non ho avuto modo di metabolizzare la cosa. Io ho iniziato a scrivere a novembre a dicembre lo avevo già finito - ho impiegato meno di 30 giorni - quindi è stato tutto molto veloce. Sono stato un pò sciocco perchè non ho aspettato e l’ho autopubblicato quindi a Marzo avevo già le copie; in questo lasso di tempo breve non mi sono reso conto. Mi è sembrato tutto quasi surreale, anche perchè la scrittura non riguarda la mia professione. Quando poi ho visto il mio libro nelle librerie o le persone durante le presentazioni quasi mi commuoveva. Una sensazione stupenda.
In trenta giorni hai scritto il tuo romanzo, una curiosità non di poco? Altri annedoti e/o curiosità legate alla scrittura?
Ma del tipo che scrivevo giorno e notte? Scrivevo il più possibile, se non scrivevo è perchè lavoravo ma la mia mente elaborava in continuazione nuovi spunti per la storia. Di quesi giorni non ricordo nulla perché ero assueffatto dalla scrittura, non ho visto televisione e non ho visto neanche i mie amici (ride ndr.)
Dalle tue parole si evince che la scrittura fa parte ormai della tua vita in maniera imprescindibile. Quali progetti hai in cantiere? Poc’anzi hai accennato alla stesura di un nuovo romanzo.
Il genere è più sul giallo poliziesco. La storia tratta di un commissario alla prese con la scomparsa di una ragazza ma l’indagine si barcamena tra i classici personaggi di paese, ad esempio la signora del bar che sa tutto di tutti. La storia è ambientata in parte anche a Catania quindi cerco di dare uno scorcio della città attraverso la mia scrittura, dipingendola con le parole.
Che consigli daresti a chi vorrebbe seguire questa passione? Quali sono per te gli aspetti negativi e positivi?
Non mi sento in realtà di dare consigli, io sono al primo romanzo e mi considero ancora un inesperto. Se propio dovessi dare un consiglio direi di scrivere senza limiti. Ormai viviamo in un’epoca in cui tutto è alla portata di tutto, sicuramente avere una casa editrice alle spalle da una marcia in più. Se questa non vuole pubblicare il tuo scritto perchè non vi è possibilità, adesso ci sono molte alternative per far si che arrivi il proprio lavoro al pubblico. Quindi intanto provare ed iniziare a scrivere poi successivamente far leggere degli estratti a persone vicine per ricevere un feedback sincero. Nel caso in cui, ci si rende conto che quello che si scrive ha un valore, direi di gettarsi nella mischia. Alla fine cosa si ha da perdere.
Il lato positivo è sicuramente quando persone che non ti conoscono ti dicono che hanno letto il tuo libro. Questo, per me, è impagabile. Mentirei dicendo che scrivendo libri si diventa ricchi a meno che tu non sia Ken Follet. La soddisfazione che si prova quando le persone ti dicono che hanno letto il tuo libro tutto d’un fiato oppure ti scrivono un messaggio complimentandosi, queste sono cose per me inestimabili. Un altro aspetto positivo che mi piacerebbe sottolineare è il contatto umano che si crea alle presentazione, ricordo piacevolmente di una signora che alla fine della presentazione venne da me e mi disse che voleva acquistare una copia; mi colpisce questa fiducia che si crea tra lettore e scrittore. Aspetti negativi, in fin dei conti, sono quelli quotidianamente affronti durante la vita. Non si può piacere a tutti, quindi è normale che la storia che racconti o il modo in cui è scritta non piaccia a tutti. Accetto le critiche con molta sportività.
Possiamo evidenziare delle similitudini tra il romanzo scritto da Andrea Magrì e le storie de "Il commissario Montalbano", scritte dal maestro Andrea Camilleri. In entrambi i casi le storie vengono ambientate in Sicilia, in due città che non esistono realmente ma delle quali si possono tratteggiate degli elementi che le caratterizzano. La storia racconta da Andrea Magrì trae spunto dal famoso caso degli incendi di Caronia, anche in questo caso esiste una similitudine con il maestro Camilleri che in alcune occasioni, come anche da lui confessato, ha preso spunto da storie di vita reale . I due protagonisti, da un lato il giovane ispettore Andrea Montalto e dall'altro il commissario Salvo Montalbano, per risolvere i propri casi sono costretti ad andare oltre alle apparenze, alle consuetudini e vedere ciò che gli altri non vedono. Che sia un insegnamento di vita che possiamo trarre dal romanzo di Andrea Magrì? Per scoprirlo noi vi consigliamo la lettura del “Il Terzo elemento”.
Ringraziamo Andrea Magrì per l’intervista e a questo giovane ragazzo che, oltre a dedicarsi alle ricerche scientifiche, ha deciso di mettersi in gioco e scrivere un libro, auguriamo che possa coltivare le sue passioni.