Eccoci arrivati ai 2020 anni di memoria della nascita di Yehoshua Ben Yussef (Giosuè/Gesù figlio di Giuseppe). Sembrerebbe essere questo, secondo alcuni, il nome “tecnico” di Gesù Cristo. Credenti e non credenti si sono dovuti confrontare in due millenni con il nome di questo uomo entrato nella storia e capace di determinarne la cadenza e gli eventi come nessun altro. Un uomo al cui nome sono stati accostati molti epiteti e appellativi (nicknames diremmo oggi), che ne hanno evidenziato la personalità, il ruolo, la natura, la provenienza fisica e spirituale e la missione. Fra tutti, mi piace indicare, come più significativo e attuale quello di Nuovo Adamo. Significativo oltre tutto perché proprio questo Natale e l’avvio del 2021 portano inevitabilmente un anelito di speranza e di rinnovamento,
Si narra che Adamo avesse ricevuto in dono una certa signorilità sul mondo, ma che cedendo a una nota tentazione si fosse addirittura creduto Dio e Creatore piuttosto che uomo e creatura. Si narra che da quel momento tutto gli si sia rivoltato contro e che gli sarebbe costato tensione, sudore e dolore ogni tentativo di rimettere in armonia i vari aspetti della propria vita. (Comincia così allora l’attività di aggiustare e riparare cose e relazioni? Comincia cosi la ricerca scientifica e spirituale?)
A Natale dunque si festeggia la nascita di un Nuovo Adamo, cioè dell’uomo come era stato pensato da Dio. ...L’uomo come era stato pensato da Dio... Riflettiamoci. Un uomo capace di dominare sulla natura... di sconvolgere le leggi della chimica e della fisica (sicuramente un uomo capace di comandare anche a batteri e virus!), di stare in armonia con il Creatore e con le creature. In fondo tutte le religioni ci conducono a questo punto, anche il pensiero ateo probabilmente.
Auguri a tutti allora! Auguri di rinnovamento per tutti, ognuno di noi si impegni a essere un Nuovo Adamo, a essere come era stato pensato dal suo Creatore.
Gianni Paternò 25/12/20